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ECOMUSEO DEL PAESAGGIO ORVIETANO

L’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano è tra i primi Ecomusei riconosciuti nella Regione Umbria e comprende i Comuni di Allerona, Castel Viscardo, Fabro, Ficulle, Monteleone d’Orvieto, Montegabbione, Parrano e San Venanzo, nella parte sud-occidentale dell’Umbria.
Il percorso dell’Ecomuseo è iniziato nel 2003 con il progetto pilota che ha portato alla definizione del territorio di riferimento e permesso di realizzare le prime Mappe di Comunità e il Censimento dei Saperi.
2006: si realizza la prima Rete dei Sentieri tematici sul tema del Paesaggio dell’Acqua.
2010: inizia il percorso di autoriconoscimento partecipato del patrimonio materiale e immateriale dell’Ecomuseo, culminato con il suo riconoscimento nel 2011 e la costituzione dell’Associazione EPOok, formata da soggetti pubblici e privati, che lo gestisce.
2012: inizia la fase di sviluppo dell’Ecomuseo, che vede protagonisti i suoi abitanti, con la creazione di nuovi sentieri tematici, nuove mappe di comunità e tanti altri progetti…
2015: nasce il sistema delle Antenne e dei Sentieri dell’Ecomuseo, illustra alcuni dei principali temi del Paesaggio: ACQUA, ANIMA, CRETA e PIETRA.

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La Mappa dei Ragazzi a cura degli alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria di Ficulle.
Gli argomenti e i temi emersi dai questionari sono stati documentati attraverso ricerche di approfondimento e raccolta di immagini, foto, racconti, disegni a rappresentare i principali elementi del paesaggio locale.
La mappa pone al centro il borgo di Ficulle con le campagne circostanti e la Rocca realizzata in terracotta domina l’intero quadro. La cornice in creta riporta i nomi dei ragazzi protagonisti di questa piccola grande opera.

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Allerona ha pensato di realizzare una Mappa di Comunità, allestendo il tradizionale “pungolo” che solitamente sfila per le vie del paese in occasione della festa di S. Isidoro, diventando un quadro collettivo, fatto di centinaia di pennellate date da cento diverse mani (come i questionari compilati), il ritratto di un patrimonio poliedrico fatto di luoghi di affezione e di associazionismo, di persone, scomparse o viventi, con il loro bagaglio di storie-memorie, ricco di sfaccettature e di temi: la bellezza storico-artistica del centro storico, le mura castellane con le due porte del Sole e della Luna, le tre chiese di S. Maria, S. Michele Arcangelo e Madonna dell’Acqua; la devozione ai santi Ansano e Isidoro, miracoli e leggende, i boschi della Selva di Meana, le vigne e gli uliveti.

La Mappa di Comunità di Castel Viscardo è nata e cresciuta attorno alla MANI-FEST-AZIONE della nostra comunità; il concetto stesso di “manifestazione” (ossia opinione comune di un gruppo di persone) si è sposato con il lavoro compiuto: voler comprendere la visione che la nostra comunità ha di se stessa. Un popolo operoso, da sempre a natura fortemente artigiana e operaia, dedito all’agricoltura e alla fabbricazione dei laterizi, al lavoro manuale inteso come il doppio specchio della sua anima. E allora, mani che lavoravano, che producono olio, vino, mani che stampano mattoni, mani che pregano, che suonano, mani che si protendono verso il Castello, “lontano” e estraneo al contesto del paese, mani che accolgono.

Il laboratorio per la Mappa di Comunità di Fabro è iniziato necessariamente da un punto lasciato in sospeso, nel 2005, in occasione del progetto pilota dell’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano, che a Fabro non portò al risultato sperato, ossia la realizzazione della Mappa stessa.

Ci siamo quindi concentrati sul capoluogo comunale, ossia Fabro. È stato elaborato un questionario di tre domande in grado di mettere in rilievo temi come l’identità, la memoria, le prospettive della comunità… e questa volta, grazie soprattutto alle persone, giovani di età e di spirito, della Pro Loco, ce l’abbiamo fatta!

La Mappa di Comunità di Ficulle è il frutto di un lavoro partecipato, in cui sono state consultate le varie categorie sociali dalle casalinghe, ai commercianti, dagli artigiani, ai liberi professionisti, dagli studenti, ai disoccupati, dalle aziende agricole agli operatori turistici, fino ai pensionati. L’idea, è stata quella di dare un taglio diverso dal solito, evitare di creare un lavoro uguale a quello fatto in passato, creare una vera opportunità di crescita.

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Mappa di Comunità di Allerona
Mappa di Comunità di Castel Viscardo
Mappa di Comunità di Fabro
Mappa di Comunità di Ficulle

 

LABORATORI DEL PAESAGGIO:

USI E SAPERI LEGATI A PIANTE CAMPORILI RESIDUALI

Censimento e ricerca sulle principali piante camporili che caratterizzano ancora il paesaggio agrario e naturale e che nella tradizione hanno assunto scopi di quinta paesaggistica (es. querce camporili, pioppi, cipressi), alimentare (es. alberi da frutto, gelsi), strumentale o funzionale (es. salici, aceri, olmaie, canneti).
Il territorio di indagine è quello del bacino del Fiume Paglia e del suo principale affluente il Chiani. La ricerca riguarda in particolare i Comuni di Allerona e Castel Viscardo e prende in considerazione ambienti con caratteristiche differenti: la piana alluvionale e le colline medio-basse, riferibili anche alle Unità di Paesaggio del PTCP o PPR.

IL PAESAGGIO DEGLI ORTI

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Censimento, ricerca e approfondimento sul campo degli orti tradizionali a conduzione familiare o domestica. Per le varie tipologie di orti, si catalogheranno: principali colture, modalità di coltivazione, forme di irrigazione, attrezzature, caratteristiche degli annessi (recinti, cancelli, tutori, serre, magazzini, semenzai etc.).
Il territorio di riferimento per l’indagine riguarda il contesto paesaggistico urbano e periurbano nei Comuni di Fabro e Ficulle, distinguendo tipologie morfologiche differenti in relazione alla conformazione del territorio: aree di pianura con terreni sciolti, sabbiosi e ghiaiosi e aree collinari con terreni calcarei-argillosi-sabbiosi.